Questo superfood di origine asiatica è un vero e proprio concentrato di nutrienti. Ecco cosa sono e come si utilizzano in cucina i germogli di bambù.
La cucina asiatica sta letteralmente spopolando anche in occidente portando con sé ingredienti nuovi e particolari. Tra questi ci sono i germogli di bambù, poco conosciuti alle nostre latitudini ma considerati un vero e proprio superfood in oriente. Dando uno sguardo al profilo nutrizionale non è difficile capirne il motivo, ma cosa sono di preciso? E soprattutto, come si mangiano?
Proprietà e benefici dei germogli di bambù
I germogli di bambù sono la parte giovane, appena germogliata, dell’omonima pianta. In natura ne esistono oltre 1.400 varietà e solo un centinaio sono commestibili. È difatti errato considerare i germogli di bambù velenosi a prescindere: se sottoposti ad adeguata cottura infatti perdono le tossine naturali in essi contenuti e diventano un alimento ricco di nutrienti.
I germogli vengono raccolti in primavera, quando sono ancora teneri, e solitamente a mano per evitare di compromettere la crescita del bambuseto. Vengono poi privati dello strato più esterno coperto da peluria per esporre il cuore più tenero. Somigliano, per gusto e consistenza, agli asparagi tuttavia sono decisamente più grandi: un germoglio può arrivare a pesare anche un chilo.
Per scoprire cosa rende i germogli di bambù dei veri e propri superfood occorre dare uno sguardo alla tabella nutrizionale. Innanzitutto si tratta di un prodotto con pochissime calorie (27 cal per 100 grammi di prodotto) perfetto quindi per coloro che seguono una dieta ipocalorica. Sono poi ricchi di fibre, sali minerali e vitamine.
I benefici dei germogli di bambù si riflettono sul sistema circolatorio grazie alla presenza di Potassio, Rame, Ferro e Orientina, un flavone che protegge l’apparato cardiocircolatorio. Le fibre, oltre a favorire il senso di sazietà e regolare il transito intestinale, aiutano a ridurre il livello di colesterolo cattivo. Svolgono anche funzione neuroprottetiva grazie al lignofenolo, una sostanza in grado di ridurre lo stress ossidativo.
Infine, il discreto contenuto di proteine (2,6 g per 100 g di prodotto), li rende un alimento molto apprezzato nelle diete vegane e vegetariane.
Come utilizzare i germogli di bambù in cucina
Questo ingrediente particolare si trova in vendita nei supermercati più forniti oppure nei negozi etnici delle città. Si può trovare sia già cotto in salamoia, sia fresco sottovuoto. Il primo è pressoché pronto per essere aggiunto alle ricette mentre il secondo deve necessariamente essere sottoposto a cottura.
Per quanto accennato prima infatti, i germogli crudi contengono una sostanza tossica che può essere neutralizzata bollendoli. Bollite i germogli di bambù 10 minuti per ogni 100 grammi di prodotto crudo. Rimarranno sempre croccanti e il loro gusto, a metà tra quello della patata, dei piselli e degli asparagi, si sposa benissimo sia con le ricette della nostra tradizione che come ingrediente aggiuntivo in quelle asiatiche.
Il modo più semplice è cucinarli saltati in padella, magari con dei funghi, aggiungendo salsa di soia, aglio e zenzero. In alternativa potete aggiungerli al ramen o altre zuppe orientali.